Di Alfonso Pecoraro
Nemmeno la notte – per quanto mi riguarda – mi ha portato serenità. Nemmeno la doccia mi ha tolto di dosso le scorie. La domanda è una: ma è davvero tutto sbagliato? Non voglio crederci, anche se i numeri oggi raccontano di un’amarissima verità: squadra senza gioco, scelte tecniche sbagliatissime (e qui entrano in campo le responsabilità del mister), in campo le figurine di quelli che sono stati ingaggiati e che fanno figuracce (e qui la colpa è dei giocatori), calciatori fondamentali arrivati in ritardo di condizione (e qui le scelte sono state fatte dal ds).
Alla fine pagherà solo uno, alla fine serve scuotere un Potenza Calcio Official a cui sono bastate le ultime due esibizioni (eliminazione in Coppa dai millennials della Juve Stabia e il disastro di Avellino contro una squadra che aveva sei titolari in meno e tre giocatori “costretti” a stare fuori ruolo per sopperire alle assenze) per azzerarne il valore. Ma servirà anche molto altro, soprattutto a livello di carattere, dignità e personalità. Senza quelle, il disamore della gente sarà la più logica delle conseguenze. Servirà soprattutto iniziare a remare tutti dalla stessa parte. Perché per lunghi tratti della partita del Partenio ho percepito la sensazione che non fosse così.
Ho sempre sostenuto che questa fosse una squadra forte, ne ho viste talmente tante che non posso aver sbagliato completamente la valutazione. Ieri sono stato smentito dalla amarissima realtà, alla quale, per fortuna, c’è tutto il tempo per rimediare, individuando rapidamente colpevoli certi e soluzioni adeguate.