martedì 15 Ottobre 2024

La pillola del giorno dopo di Alfonso Pecoraro
L

Pur soffrendo, perché è stato così, il Potenza ha vinto. Tutto sommato, sono abbastanza certo che a gran parte dei tifosi e agli addetti ai lavori importerà poco che la squadra di De Giorgio sia in testa nella classifica degli ‘expected goals’, ossia delle occasioni da rete create. Risultato che viene fuori, dopo l’avvio di campionato, ma soprattutto dopo l’1-4 di Benevento. Qualche occasione di meno, un solo gol, ma prima di ogni cosa finalmente una difesa accorta. Se sette giorni fa mettevo in evidenza che sei reti subite in tre partite non rappresentano certo un dato da farmi stare sereno, non possiamo oggi non sottolineare che nelle tre gare ufficiali al Viviani (Cerignola, Turris e Sorrento) la porta di Cucchietti è rimasta intatta. A proposito, sta rispondendo presente il vice di Alastra: quest’ultimo dovrà faticare non poco per riprendersi il posto in squadra.

La vittoria di ieri, a mio avviso, è arrivata contro una ottima squadra, che avrebbe meritato di fare un gol quando aveva sempre la meglio sulle seconde palle, nel contrasto fisico e per la personalità con la quale è stata preparata la partita. Ma quando questi fattori si sono invertiti ha vinto, con merito, il Potenza sicuramente più concreto e rivitalizzato dalle sostituzioni. Unico neo: forse arrivate un po’ troppo tardi? Ma avendo vinto dal 25’ in poi, proprio quando sono entrati Schimmenti, Firenze e Ghisolfi, a De Giorgio non si può imputare assolutamente nulla. Un inciso: io ho fiducia di questo allenatore, per la sua lettura pulita delle partite, per le spiegazioni civili e argomentate che rende ai giornalisti, perché il Potenza (per una serie di fattori che vanno da qualche lacuna in organico, alla condizione fisica di qualcuno ancora in ritardo) in questo momento non può certo dirsi che sia uno squadrone. Voglio augurarmi che in futuro cresca questo sentimento nei suoi confronti da parte dell’intero ambiente: sono certo che lo aiuterà a fare valutazioni sempre migliori.

PS- Oggi è il giorno di “è buono Schimmenti”. Si è procurato la punizione del 2-2 a Messina, il rigore a Benevento e ha segnato al Sorrento. “E’ buono, è buono”. Ci saranno giorni in cui “non può giocare in Serie C”. Capiterà a lui e ad altri. Facciamocene l’abitudine.

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Pur soffrendo, perché è stato così, il Potenza ha vinto. Tutto sommato, sono abbastanza certo che a gran parte dei tifosi e agli addetti ai lavori importerà poco che la squadra di De Giorgio sia in testa nella classifica degli ‘expected goals’, ossia delle occasioni da rete create. Risultato che viene fuori, dopo l’avvio di campionato, ma soprattutto dopo l’1-4 di Benevento. Qualche occasione di meno, un solo gol, ma prima di ogni cosa finalmente una difesa accorta. Se sette giorni fa mettevo in evidenza che sei reti subite in tre partite non rappresentano certo un dato da farmi stare sereno, non possiamo oggi non sottolineare che nelle tre gare ufficiali al Viviani (Cerignola, Turris e Sorrento) la porta di Cucchietti è rimasta intatta. A proposito, sta rispondendo presente il vice di Alastra: quest’ultimo dovrà faticare non poco per riprendersi il posto in squadra.

La vittoria di ieri, a mio avviso, è arrivata contro una ottima squadra, che avrebbe meritato di fare un gol quando aveva sempre la meglio sulle seconde palle, nel contrasto fisico e per la personalità con la quale è stata preparata la partita. Ma quando questi fattori si sono invertiti ha vinto, con merito, il Potenza sicuramente più concreto e rivitalizzato dalle sostituzioni. Unico neo: forse arrivate un po’ troppo tardi? Ma avendo vinto dal 25’ in poi, proprio quando sono entrati Schimmenti, Firenze e Ghisolfi, a De Giorgio non si può imputare assolutamente nulla. Un inciso: io ho fiducia di questo allenatore, per la sua lettura pulita delle partite, per le spiegazioni civili e argomentate che rende ai giornalisti, perché il Potenza (per una serie di fattori che vanno da qualche lacuna in organico, alla condizione fisica di qualcuno ancora in ritardo) in questo momento non può certo dirsi che sia uno squadrone. Voglio augurarmi che in futuro cresca questo sentimento nei suoi confronti da parte dell’intero ambiente: sono certo che lo aiuterà a fare valutazioni sempre migliori.

PS- Oggi è il giorno di “è buono Schimmenti”. Si è procurato la punizione del 2-2 a Messina, il rigore a Benevento e ha segnato al Sorrento. “E’ buono, è buono”. Ci saranno giorni in cui “non può giocare in Serie C”. Capiterà a lui e ad altri. Facciamocene l’abitudine.

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La vittoria di ieri, a mio avviso, è arrivata contro una ottima squadra, che avrebbe meritato di fare un gol quando aveva sempre la meglio sulle seconde palle, nel contrasto fisico e per la personalità con la quale è stata preparata la partita. Ma quando questi fattori si sono invertiti ha vinto, con merito, il Potenza sicuramente più concreto e rivitalizzato dalle sostituzioni. Unico neo: forse arrivate un po’ troppo tardi? Ma avendo vinto dal 25’ in poi, proprio quando sono entrati Schimmenti, Firenze e Ghisolfi, a De Giorgio non si può imputare assolutamente nulla. Un inciso: io ho fiducia di questo allenatore, per la sua lettura pulita delle partite, per le spiegazioni civili e argomentate che rende ai giornalisti, perché il Potenza (per una serie di fattori che vanno da qualche lacuna in organico, alla condizione fisica di qualcuno ancora in ritardo) in questo momento non può certo dirsi che sia uno squadrone. Voglio augurarmi che in futuro cresca questo sentimento nei suoi confronti da parte dell’intero ambiente: sono certo che lo aiuterà a fare valutazioni sempre migliori.

PS- Oggi è il giorno di “è buono Schimmenti”. Si è procurato la punizione del 2-2 a Messina, il rigore a Benevento e ha segnato al Sorrento. “E’ buono, è buono”. Ci saranno giorni in cui “non può giocare in Serie C”. Capiterà a lui e ad altri. Facciamocene l’abitudine.

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