lunedì 12 Maggio 2025

Block Notes di Rocco Sabatella
B

LA STAGIONE DEI RIMPIANTI

La sconfitta con il Latina, figlia di una prestazione molto deludente sotto l’aspetto tecnico e del carattere,  conferma in pieno che questa stagione passerà alla storia come quella dei rimpianti. In primis e lo ripeteremo fino alla noia per il mancato rafforzamento della difesa nel mercato di gennaio quando il Potenza era arrivato a due punti dalla vetta e probabilmente con due difensori esterni di qualità avrebbe potuto giocarsela fino alla fine per il primo posto.  L’altro rimpianto è che sul più bello e con i risultati favorevoli che arrivavano dagli altri campi, il Potenza ieri ha toppato la partita con il Latina che bisognava affrontare con un altro atteggiamento e che purtroppo non è stata giocata al meglio e ha pregiudicato il sogno di arrivare al quarto posto che con i risultati che stavano maturando sugli altri campi si stava materializzando. Il sogno si è infranto contro il Latina che, come previsto, si è difeso a denti stretti nella sua metà campo e ad un minuto dal novantesimo, in una delle poche azioni portate verso la porta del Potenza, ha trovato un eurogol con Bocic che ha sorpreso con un tiro a giro Alastra.

ANCORA EPISODI DUBBI A SFAVORE

Di vere e proprie occasioni da gol i lucani non ne hanno costruito. Se si eccettuano i due gol di Castorani e di Rosafio che sono stati annullati per fuorigioco nel corso del primo tempo. E sui quali, a vedere le immagini televisive, non siamo in grado di dire se Castorani e Rosafio fossero realmente oltre i difensori. L’unica cosa certa è che ci dobbiamo fidare dell’operato dell’assistente Santarossa di Pordenone che ha alzato tutte e due le volte la bandierina. Chi era presente allo stadio Francioni di Latina ha avuto la netta sensazione che era Bachini oltre i difensori e non Castorani che aveva intercettato e messo in rete di testa la punizione di Rosafio. Questi episodi dubbi, come anche quello accaduto al quarto dei sette minuti di recupero quando su un cross dalla destra di Riggio, Ercolano ha respinto con il braccio largo con i piedi nell’area ma l’arbitro Ramondino di Palermo ha optato per la punizione dal limite tra le proteste veementi di tutto il Potenza, non fanno che rendere sempre attuale la necessità di mettere il Var anche in serie C come ha chiesto con forza il presidente Macchia. Nella partita di ieri il Var avrebbe sicuramente corretto qualche decisione adottata dal direttore di gara e dall’assistente. Di sicuro il Potenza non si può dire fortunato quando trova sulla sua strada direttori di gara di Palermo come appunto Ramondino ieri e Mucera contro l’Avellino. Con gli episodi dubbi di ieri aumentano i crediti del Potenza, superiori agli episodi favorevoli, nei confronti di tante direzioni di gare. E non è assolutamente, da parte nostra, una ricerca di alibi per giustificare una sconfitta che va addebitata, in gran parte, al comportamento della squadra.      

CONDOTTA DI GARA

Detto questo sugli episodi che rimangono dubbi, non possiamo non rimarcare che il Potenza ha avuto una condotta di gara sterile e poco determinata. Ai rossoblù è mancato il ritmo che è stato troppo lento e non ha mai messo in difficoltà l’attenta disposizione difensiva del Latina. Aggiungiamo anche una scarsa qualità delle giocate, la mancanza di carattere per mettere la partita sul piano della battaglia agonistica per sbloccare il risultato e troviamo le cause della mancata vittoria.

LE SCELTE DI DE GIORGIO

Anche le scelte iniziali di De Giorgio non ci sono apparse quelle giuste. Infatti Novella e Rillo hanno fatto il compitino e non hanno mai avuto il coraggio di aiutare i centrocampisti per portare palloni nella metà campo avversaria,  Ferro ha giocato, non bene, solo per frenare le eventuali ripartenze degli avversari e non ha dato un contributo efficace alla costruzione della manovra costringendo Erradi e Castorani ad abbassarsi per imbastire le manovre. Compito non agevole per la buona disposizione difensiva del Latina che lasciava l’iniziativa al Potenza fino a metà campo e poi stringeva le maglie con un atteggiamento molto aggressivo e attento.  Il risultato è stato che gli attaccanti hanno avuto pochi rifornimenti e in particolare Petrungaro e Rosafio raramente hanno cercato l’uno contro uno. Che il gioco fosse prevedibile e con poca qualità è dimostrato anche dalle rimostranze di Caturano all’indirizzo dei compagni per le scelte sbagliate di alcune giocate. Anche i cambi non hanno convinto. Più che Erradi che tutto sommato stava giocando discretamente bene e meritava di rimanere in campo, era Ferro che doveva essere avvicendato con i primi due cambi effettuati. Poi con le difficoltà di manovrare nella metà campo avversaria e di arrivare nell’area del Latina, si poteva e doveva utilizzare anche il tiro da fuori. Certo è sorprendente e anche preoccupante che il gioco fluido ed efficace mostrato dal Potenza in fase offensiva delle partite precedenti, si sia inceppato in una gara fondamentale e da vincere a tutti i costi per cullare il sogno quarto posto o altro piazzamento più favorevole. Alla fine anche il pareggio andava di lusso al Potenza perché i rossoblù avrebbero avuto ottime chances di conquistare il quinto posto battendo il Catania sabato prossimo. Allo stato attuale ai potenziali 52 punti finali dei rossoblù potrebbe arrivare anche il Benevento che gioca in trasferta a Giugliano. E in caso di arrivo a pari punti, i sanniti sarebbero quinti in virtù della migliore differenza reti generale atteso che negli scontri diretti Potenza e Benevento sono alla pari. Per questi motivi e per non accrescere ancora i rimpianti è necessario aspettarsi dalla squadra una super prestazione contro il Catania e ovviamente la vittoria. Almeno per avere la certezza, nella peggiore delle ipotesi, del sesto posto.  Il fatto strano e paradossale della gara con il Latina è stato quello di notare  che il Potenza ha fatto davvero  poco in fase offensiva che è stato sempre il suo punto di forza.  

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LA STAGIONE DEI RIMPIANTI

La sconfitta con il Latina, figlia di una prestazione molto deludente sotto l’aspetto tecnico e del carattere,  conferma in pieno che questa stagione passerà alla storia come quella dei rimpianti. In primis e lo ripeteremo fino alla noia per il mancato rafforzamento della difesa nel mercato di gennaio quando il Potenza era arrivato a due punti dalla vetta e probabilmente con due difensori esterni di qualità avrebbe potuto giocarsela fino alla fine per il primo posto.  L’altro rimpianto è che sul più bello e con i risultati favorevoli che arrivavano dagli altri campi, il Potenza ieri ha toppato la partita con il Latina che bisognava affrontare con un altro atteggiamento e che purtroppo non è stata giocata al meglio e ha pregiudicato il sogno di arrivare al quarto posto che con i risultati che stavano maturando sugli altri campi si stava materializzando. Il sogno si è infranto contro il Latina che, come previsto, si è difeso a denti stretti nella sua metà campo e ad un minuto dal novantesimo, in una delle poche azioni portate verso la porta del Potenza, ha trovato un eurogol con Bocic che ha sorpreso con un tiro a giro Alastra.

ANCORA EPISODI DUBBI A SFAVORE

Di vere e proprie occasioni da gol i lucani non ne hanno costruito. Se si eccettuano i due gol di Castorani e di Rosafio che sono stati annullati per fuorigioco nel corso del primo tempo. E sui quali, a vedere le immagini televisive, non siamo in grado di dire se Castorani e Rosafio fossero realmente oltre i difensori. L’unica cosa certa è che ci dobbiamo fidare dell’operato dell’assistente Santarossa di Pordenone che ha alzato tutte e due le volte la bandierina. Chi era presente allo stadio Francioni di Latina ha avuto la netta sensazione che era Bachini oltre i difensori e non Castorani che aveva intercettato e messo in rete di testa la punizione di Rosafio. Questi episodi dubbi, come anche quello accaduto al quarto dei sette minuti di recupero quando su un cross dalla destra di Riggio, Ercolano ha respinto con il braccio largo con i piedi nell’area ma l’arbitro Ramondino di Palermo ha optato per la punizione dal limite tra le proteste veementi di tutto il Potenza, non fanno che rendere sempre attuale la necessità di mettere il Var anche in serie C come ha chiesto con forza il presidente Macchia. Nella partita di ieri il Var avrebbe sicuramente corretto qualche decisione adottata dal direttore di gara e dall’assistente. Di sicuro il Potenza non si può dire fortunato quando trova sulla sua strada direttori di gara di Palermo come appunto Ramondino ieri e Mucera contro l’Avellino. Con gli episodi dubbi di ieri aumentano i crediti del Potenza, superiori agli episodi favorevoli, nei confronti di tante direzioni di gare. E non è assolutamente, da parte nostra, una ricerca di alibi per giustificare una sconfitta che va addebitata, in gran parte, al comportamento della squadra.      

CONDOTTA DI GARA

Detto questo sugli episodi che rimangono dubbi, non possiamo non rimarcare che il Potenza ha avuto una condotta di gara sterile e poco determinata. Ai rossoblù è mancato il ritmo che è stato troppo lento e non ha mai messo in difficoltà l’attenta disposizione difensiva del Latina. Aggiungiamo anche una scarsa qualità delle giocate, la mancanza di carattere per mettere la partita sul piano della battaglia agonistica per sbloccare il risultato e troviamo le cause della mancata vittoria.

LE SCELTE DI DE GIORGIO

Anche le scelte iniziali di De Giorgio non ci sono apparse quelle giuste. Infatti Novella e Rillo hanno fatto il compitino e non hanno mai avuto il coraggio di aiutare i centrocampisti per portare palloni nella metà campo avversaria,  Ferro ha giocato, non bene, solo per frenare le eventuali ripartenze degli avversari e non ha dato un contributo efficace alla costruzione della manovra costringendo Erradi e Castorani ad abbassarsi per imbastire le manovre. Compito non agevole per la buona disposizione difensiva del Latina che lasciava l’iniziativa al Potenza fino a metà campo e poi stringeva le maglie con un atteggiamento molto aggressivo e attento.  Il risultato è stato che gli attaccanti hanno avuto pochi rifornimenti e in particolare Petrungaro e Rosafio raramente hanno cercato l’uno contro uno. Che il gioco fosse prevedibile e con poca qualità è dimostrato anche dalle rimostranze di Caturano all’indirizzo dei compagni per le scelte sbagliate di alcune giocate. Anche i cambi non hanno convinto. Più che Erradi che tutto sommato stava giocando discretamente bene e meritava di rimanere in campo, era Ferro che doveva essere avvicendato con i primi due cambi effettuati. Poi con le difficoltà di manovrare nella metà campo avversaria e di arrivare nell’area del Latina, si poteva e doveva utilizzare anche il tiro da fuori. Certo è sorprendente e anche preoccupante che il gioco fluido ed efficace mostrato dal Potenza in fase offensiva delle partite precedenti, si sia inceppato in una gara fondamentale e da vincere a tutti i costi per cullare il sogno quarto posto o altro piazzamento più favorevole. Alla fine anche il pareggio andava di lusso al Potenza perché i rossoblù avrebbero avuto ottime chances di conquistare il quinto posto battendo il Catania sabato prossimo. Allo stato attuale ai potenziali 52 punti finali dei rossoblù potrebbe arrivare anche il Benevento che gioca in trasferta a Giugliano. E in caso di arrivo a pari punti, i sanniti sarebbero quinti in virtù della migliore differenza reti generale atteso che negli scontri diretti Potenza e Benevento sono alla pari. Per questi motivi e per non accrescere ancora i rimpianti è necessario aspettarsi dalla squadra una super prestazione contro il Catania e ovviamente la vittoria. Almeno per avere la certezza, nella peggiore delle ipotesi, del sesto posto.  Il fatto strano e paradossale della gara con il Latina è stato quello di notare  che il Potenza ha fatto davvero  poco in fase offensiva che è stato sempre il suo punto di forza.  

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ANCORA EPISODI DUBBI A SFAVORE

Di vere e proprie occasioni da gol i lucani non ne hanno costruito. Se si eccettuano i due gol di Castorani e di Rosafio che sono stati annullati per fuorigioco nel corso del primo tempo. E sui quali, a vedere le immagini televisive, non siamo in grado di dire se Castorani e Rosafio fossero realmente oltre i difensori. L’unica cosa certa è che ci dobbiamo fidare dell’operato dell’assistente Santarossa di Pordenone che ha alzato tutte e due le volte la bandierina. Chi era presente allo stadio Francioni di Latina ha avuto la netta sensazione che era Bachini oltre i difensori e non Castorani che aveva intercettato e messo in rete di testa la punizione di Rosafio. Questi episodi dubbi, come anche quello accaduto al quarto dei sette minuti di recupero quando su un cross dalla destra di Riggio, Ercolano ha respinto con il braccio largo con i piedi nell’area ma l’arbitro Ramondino di Palermo ha optato per la punizione dal limite tra le proteste veementi di tutto il Potenza, non fanno che rendere sempre attuale la necessità di mettere il Var anche in serie C come ha chiesto con forza il presidente Macchia. Nella partita di ieri il Var avrebbe sicuramente corretto qualche decisione adottata dal direttore di gara e dall’assistente. Di sicuro il Potenza non si può dire fortunato quando trova sulla sua strada direttori di gara di Palermo come appunto Ramondino ieri e Mucera contro l’Avellino. Con gli episodi dubbi di ieri aumentano i crediti del Potenza, superiori agli episodi favorevoli, nei confronti di tante direzioni di gare. E non è assolutamente, da parte nostra, una ricerca di alibi per giustificare una sconfitta che va addebitata, in gran parte, al comportamento della squadra.      

CONDOTTA DI GARA

Detto questo sugli episodi che rimangono dubbi, non possiamo non rimarcare che il Potenza ha avuto una condotta di gara sterile e poco determinata. Ai rossoblù è mancato il ritmo che è stato troppo lento e non ha mai messo in difficoltà l’attenta disposizione difensiva del Latina. Aggiungiamo anche una scarsa qualità delle giocate, la mancanza di carattere per mettere la partita sul piano della battaglia agonistica per sbloccare il risultato e troviamo le cause della mancata vittoria.

LE SCELTE DI DE GIORGIO

Anche le scelte iniziali di De Giorgio non ci sono apparse quelle giuste. Infatti Novella e Rillo hanno fatto il compitino e non hanno mai avuto il coraggio di aiutare i centrocampisti per portare palloni nella metà campo avversaria,  Ferro ha giocato, non bene, solo per frenare le eventuali ripartenze degli avversari e non ha dato un contributo efficace alla costruzione della manovra costringendo Erradi e Castorani ad abbassarsi per imbastire le manovre. Compito non agevole per la buona disposizione difensiva del Latina che lasciava l’iniziativa al Potenza fino a metà campo e poi stringeva le maglie con un atteggiamento molto aggressivo e attento.  Il risultato è stato che gli attaccanti hanno avuto pochi rifornimenti e in particolare Petrungaro e Rosafio raramente hanno cercato l’uno contro uno. Che il gioco fosse prevedibile e con poca qualità è dimostrato anche dalle rimostranze di Caturano all’indirizzo dei compagni per le scelte sbagliate di alcune giocate. Anche i cambi non hanno convinto. Più che Erradi che tutto sommato stava giocando discretamente bene e meritava di rimanere in campo, era Ferro che doveva essere avvicendato con i primi due cambi effettuati. Poi con le difficoltà di manovrare nella metà campo avversaria e di arrivare nell’area del Latina, si poteva e doveva utilizzare anche il tiro da fuori. Certo è sorprendente e anche preoccupante che il gioco fluido ed efficace mostrato dal Potenza in fase offensiva delle partite precedenti, si sia inceppato in una gara fondamentale e da vincere a tutti i costi per cullare il sogno quarto posto o altro piazzamento più favorevole. Alla fine anche il pareggio andava di lusso al Potenza perché i rossoblù avrebbero avuto ottime chances di conquistare il quinto posto battendo il Catania sabato prossimo. Allo stato attuale ai potenziali 52 punti finali dei rossoblù potrebbe arrivare anche il Benevento che gioca in trasferta a Giugliano. E in caso di arrivo a pari punti, i sanniti sarebbero quinti in virtù della migliore differenza reti generale atteso che negli scontri diretti Potenza e Benevento sono alla pari. Per questi motivi e per non accrescere ancora i rimpianti è necessario aspettarsi dalla squadra una super prestazione contro il Catania e ovviamente la vittoria. Almeno per avere la certezza, nella peggiore delle ipotesi, del sesto posto.  Il fatto strano e paradossale della gara con il Latina è stato quello di notare  che il Potenza ha fatto davvero  poco in fase offensiva che è stato sempre il suo punto di forza.  

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