sabato 15 Novembre 2025

Spunti rossoblù dopo Altamura-Potenza di Fabio Ferrara
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Il Potenza torna da Altamura con un punto che sa di beffa: avanti 2-0, i rossoblù hanno visto sfumare una vittoria che sembrava ormai in cassaforte dopo essersi fatti raggiungere nel finale in pochi minuti. Quella vista sabato è la scena di un film già visto e rivisto nell’ultimo anno: un cliché troppo familiare che impone riflessioni urgenti.

La partita — come troppe volte negli ultimi dodici mesi — ha riproposto la stessa dinamica. La squadra costruisce, trova il doppio vantaggio e poi, nel momento in cui occorrerebbe stringere i denti, perdere lucidità e controllo. Non è solo un problema della retroguardia: è un problema di approccio complessivo. Gestione del possesso, organizzazione nei momenti di pressione avversaria, lettura tattica delle fasi finali, capacità di comunicazione e di sacrificio collettivo sono tutti tasselli che, messi insieme, dovrebbero impedire il riemergere sistematico delle rimonte subite.

Emerge con chiarezza che non si tratta soltanto di errori individuali, ma di un processo che coinvolge mentalità e routine di squadra. Il Potenza deve domandarsi se il gruppo abbia raggiunto la maturità necessaria per trasformare i vantaggi in vittorie. Serve valutare:

  • la resa mentale nei minuti finali;
  • le scelte tattiche e gli aggiustamenti in corsa;
  • la gestione delle sostituzioni e dei momenti di maggiore rischio;
  • l’allenamento specifico sulla gestione del vantaggio.

Guardando avanti, la prossima sfida casalinga contro il Latina diventa un banco di prova: non solo per la classifica, ma per la credibilità del progetto tecnico. Al Viviani servirà una prestazione con testa e gambe, capace di tenere alta la concentrazione per novanta minuti e oltre. Contro un avversario che viene a giocarsi il risultato con convinzione, il Potenza dovrà mostrare segnali concreti di crescita, non solo nella fase di costruzione del gioco ma soprattutto nell’abilità di chiudere la partita quando si trova in vantaggio.

Se la squadra saprà trasformare i rimpianti in lezioni e mettere in campo una gestione più accorta e consapevole dei momenti decisivi, il percorso potrà riprendere con fiducia. Se invece persisteranno i cali e le disattenzioni, il rischio è che il film si ripeta ancora, con costi che a lungo termine potrebbero essere pesanti per ambizioni e morale. Per il Potenza, la partita con il Latina non è solo un’altra gara: è un’occasione per dimostrare di aver imparato la lezione.

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La partita — come troppe volte negli ultimi dodici mesi — ha riproposto la stessa dinamica. La squadra costruisce, trova il doppio vantaggio e poi, nel momento in cui occorrerebbe stringere i denti, perdere lucidità e controllo. Non è solo un problema della retroguardia: è un problema di approccio complessivo. Gestione del possesso, organizzazione nei momenti di pressione avversaria, lettura tattica delle fasi finali, capacità di comunicazione e di sacrificio collettivo sono tutti tasselli che, messi insieme, dovrebbero impedire il riemergere sistematico delle rimonte subite.

Emerge con chiarezza che non si tratta soltanto di errori individuali, ma di un processo che coinvolge mentalità e routine di squadra. Il Potenza deve domandarsi se il gruppo abbia raggiunto la maturità necessaria per trasformare i vantaggi in vittorie. Serve valutare:

  • la resa mentale nei minuti finali;
  • le scelte tattiche e gli aggiustamenti in corsa;
  • la gestione delle sostituzioni e dei momenti di maggiore rischio;
  • l’allenamento specifico sulla gestione del vantaggio.

Guardando avanti, la prossima sfida casalinga contro il Latina diventa un banco di prova: non solo per la classifica, ma per la credibilità del progetto tecnico. Al Viviani servirà una prestazione con testa e gambe, capace di tenere alta la concentrazione per novanta minuti e oltre. Contro un avversario che viene a giocarsi il risultato con convinzione, il Potenza dovrà mostrare segnali concreti di crescita, non solo nella fase di costruzione del gioco ma soprattutto nell’abilità di chiudere la partita quando si trova in vantaggio.

Se la squadra saprà trasformare i rimpianti in lezioni e mettere in campo una gestione più accorta e consapevole dei momenti decisivi, il percorso potrà riprendere con fiducia. Se invece persisteranno i cali e le disattenzioni, il rischio è che il film si ripeta ancora, con costi che a lungo termine potrebbero essere pesanti per ambizioni e morale. Per il Potenza, la partita con il Latina non è solo un’altra gara: è un’occasione per dimostrare di aver imparato la lezione.

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La partita — come troppe volte negli ultimi dodici mesi — ha riproposto la stessa dinamica. La squadra costruisce, trova il doppio vantaggio e poi, nel momento in cui occorrerebbe stringere i denti, perdere lucidità e controllo. Non è solo un problema della retroguardia: è un problema di approccio complessivo. Gestione del possesso, organizzazione nei momenti di pressione avversaria, lettura tattica delle fasi finali, capacità di comunicazione e di sacrificio collettivo sono tutti tasselli che, messi insieme, dovrebbero impedire il riemergere sistematico delle rimonte subite.

Emerge con chiarezza che non si tratta soltanto di errori individuali, ma di un processo che coinvolge mentalità e routine di squadra. Il Potenza deve domandarsi se il gruppo abbia raggiunto la maturità necessaria per trasformare i vantaggi in vittorie. Serve valutare:

  • la resa mentale nei minuti finali;
  • le scelte tattiche e gli aggiustamenti in corsa;
  • la gestione delle sostituzioni e dei momenti di maggiore rischio;
  • l’allenamento specifico sulla gestione del vantaggio.

Guardando avanti, la prossima sfida casalinga contro il Latina diventa un banco di prova: non solo per la classifica, ma per la credibilità del progetto tecnico. Al Viviani servirà una prestazione con testa e gambe, capace di tenere alta la concentrazione per novanta minuti e oltre. Contro un avversario che viene a giocarsi il risultato con convinzione, il Potenza dovrà mostrare segnali concreti di crescita, non solo nella fase di costruzione del gioco ma soprattutto nell’abilità di chiudere la partita quando si trova in vantaggio.

Se la squadra saprà trasformare i rimpianti in lezioni e mettere in campo una gestione più accorta e consapevole dei momenti decisivi, il percorso potrà riprendere con fiducia. Se invece persisteranno i cali e le disattenzioni, il rischio è che il film si ripeta ancora, con costi che a lungo termine potrebbero essere pesanti per ambizioni e morale. Per il Potenza, la partita con il Latina non è solo un’altra gara: è un’occasione per dimostrare di aver imparato la lezione.

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