sabato 27 Luglio 2024

FOGGIA-POTENZA (4-1): RIFLESSIONI POSTUME
F

Di Alfonso Pecoraro

Vado controcorrente: in casi come questi si dice: “dimentichiamo e ripartiamo”. Assolutamente no: il pesante 4-1 patito a Foggia non va assolutamente dimenticato. Perchè deve servire innanzitutto per riportare tutti con i piedi per terra. Poi perchè deve consentire a mister Gallo di fare opportune valutazioni, in primis sulle scelte operate (ah, cosa darei per sentire un tecnico dire: “avete ragione, ho sbagliato”). Poi anche perchè deve servire alla società per convincersi che la squadra non è completa.
In ordine: abbiamo esaltato Gallo per come ci aveva sorpreso nella preparazione e gestione della sfida al Bari. A Foggia ci ha sorpreso negativamente, perchè ha stravolto una squadra che – al contrario – andava confermata. Oggettivamente i due inserimenti per i quali si è cambiato volto al Potenza (Maestrelli e Sandri) sono stati fallimentari. Ma nonostante questo, il Potenza è riuscito a rientrare in partita, almeno fino al momento delle prime sostituzioni. Zeman ha inserito Petterman e Di Grazia, Gallo ha tolto due dei tre centrali difensivi (Cargnelutti e Maestrelli) proprio nel momento in cui erano riusciti a prendere le misure agli avversari, inoffensvivi fino al 25′ della ripresa.
In campo, non posso sottacere, di aver visto troppa sufficienza, nella giocata, nel pressing, nell’attenzione. Fin dall’inizio del match. E’ durata una ventina di minuti, ma è bastato per andare sotto di un gol. Col Bari è andata bene proprio perchè fin dal primo istante in campo c’era una squadra affamata.
Infine: senza prenderci troppo in giro il Potenza non ha un regista (considerando che Costa Ferreira non lo è e non è ancora disponibile) e al Potenza serve un attaccante di scorta (Mazzeo, Baclet e Volpe, dall’inizio della preparazione non hanno dato niente). Sono le due lacune che non si è riusciti ancora a colmare. E tra gli svincolati c’è davvero molto poco.
Ultima considerazione: nonostante ci sia gente che non vedeva l’ora che il Potenza scivolasse, mi sforzo ancora di pensare che come comunità sportiva, tifosi, commentatori, addetti ai lavori, ci sia sempre il tempo per essere equilibrati e per non farsi lanciare tra le stelle o sprofondare negli abissi a seconda di come finisce una partita. La stagione è lunga e i conti si fanno solo alla fine.

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In ordine: abbiamo esaltato Gallo per come ci aveva sorpreso nella preparazione e gestione della sfida al Bari. A Foggia ci ha sorpreso negativamente, perchè ha stravolto una squadra che – al contrario – andava confermata. Oggettivamente i due inserimenti per i quali si è cambiato volto al Potenza (Maestrelli e Sandri) sono stati fallimentari. Ma nonostante questo, il Potenza è riuscito a rientrare in partita, almeno fino al momento delle prime sostituzioni. Zeman ha inserito Petterman e Di Grazia, Gallo ha tolto due dei tre centrali difensivi (Cargnelutti e Maestrelli) proprio nel momento in cui erano riusciti a prendere le misure agli avversari, inoffensvivi fino al 25′ della ripresa.
In campo, non posso sottacere, di aver visto troppa sufficienza, nella giocata, nel pressing, nell’attenzione. Fin dall’inizio del match. E’ durata una ventina di minuti, ma è bastato per andare sotto di un gol. Col Bari è andata bene proprio perchè fin dal primo istante in campo c’era una squadra affamata.
Infine: senza prenderci troppo in giro il Potenza non ha un regista (considerando che Costa Ferreira non lo è e non è ancora disponibile) e al Potenza serve un attaccante di scorta (Mazzeo, Baclet e Volpe, dall’inizio della preparazione non hanno dato niente). Sono le due lacune che non si è riusciti ancora a colmare. E tra gli svincolati c’è davvero molto poco.
Ultima considerazione: nonostante ci sia gente che non vedeva l’ora che il Potenza scivolasse, mi sforzo ancora di pensare che come comunità sportiva, tifosi, commentatori, addetti ai lavori, ci sia sempre il tempo per essere equilibrati e per non farsi lanciare tra le stelle o sprofondare negli abissi a seconda di come finisce una partita. La stagione è lunga e i conti si fanno solo alla fine.

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In ordine: abbiamo esaltato Gallo per come ci aveva sorpreso nella preparazione e gestione della sfida al Bari. A Foggia ci ha sorpreso negativamente, perchè ha stravolto una squadra che – al contrario – andava confermata. Oggettivamente i due inserimenti per i quali si è cambiato volto al Potenza (Maestrelli e Sandri) sono stati fallimentari. Ma nonostante questo, il Potenza è riuscito a rientrare in partita, almeno fino al momento delle prime sostituzioni. Zeman ha inserito Petterman e Di Grazia, Gallo ha tolto due dei tre centrali difensivi (Cargnelutti e Maestrelli) proprio nel momento in cui erano riusciti a prendere le misure agli avversari, inoffensvivi fino al 25′ della ripresa.
In campo, non posso sottacere, di aver visto troppa sufficienza, nella giocata, nel pressing, nell’attenzione. Fin dall’inizio del match. E’ durata una ventina di minuti, ma è bastato per andare sotto di un gol. Col Bari è andata bene proprio perchè fin dal primo istante in campo c’era una squadra affamata.
Infine: senza prenderci troppo in giro il Potenza non ha un regista (considerando che Costa Ferreira non lo è e non è ancora disponibile) e al Potenza serve un attaccante di scorta (Mazzeo, Baclet e Volpe, dall’inizio della preparazione non hanno dato niente). Sono le due lacune che non si è riusciti ancora a colmare. E tra gli svincolati c’è davvero molto poco.
Ultima considerazione: nonostante ci sia gente che non vedeva l’ora che il Potenza scivolasse, mi sforzo ancora di pensare che come comunità sportiva, tifosi, commentatori, addetti ai lavori, ci sia sempre il tempo per essere equilibrati e per non farsi lanciare tra le stelle o sprofondare negli abissi a seconda di come finisce una partita. La stagione è lunga e i conti si fanno solo alla fine.

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