sabato 27 Luglio 2024

Il futuro del Potenza si definisce entro fine mese
I

Una ricapitalizzazione sottoscritta per il 70% da una società operante nel mondo delle energie rinnovabili. Il restante 30% equamente diviso tra Salvatore Caiata e l’associazione “Potenza 1919”. Tutto nell’ambito di una strategia operativa, che ricomprenderà in maniera convergente anche il discorso relativo alla ristrutturazione dello stadio Viviani, pienamente condivisa e sottoscritta da tutte le parti in causa. Il Gruppo Macchia e gli altri soggetti coinvolti stanno definendo in maniera precisa tutte le sfaccettature della vicenda che rappresenta, dopo gli anni della gestione Caiata, un punto di svolta verso il futuro del calcio a Potenza. In una stagione di rilancio e che dovrà obbligatoriamente procedere di pari passo con un nuovo stadio e con tutto l’indotto che esso saprà muovere, coinvolgendo anche la società di calcio.
Gli incontri, le discussioni, i confronti anche serrati, degli ultimi giorni vedono quindi convergere l’unica volontà comune a tutti: far crescere il Potenza. Le ufficialità si avranno non oltre l’1 giugno, proprio per lanciarsi in maniera adeguata verso le operazioni che porteranno all’iscrizione al campionato e alla fideiussione, vero e proprio cruccio delle scorse ore.
Al momento poco interessano le dinamiche precedenti, quello che deve piacere è il risultato finale. Ed anche le dichiarazioni recenti di Caiata che denunciava un disinteresse generale e una forte preoccupazione per il futuro del Potenza, dichiarazioni che hanno fatto il giro d’Italia, lasciano il tempo che trovano e rientrano nelle dinamiche (condivisibili o no) di una strategia imprenditoriale. L’importante, ripetiamo, è il risultato finale al quale si tende e che, speriamo, possa raggiungersi nel minor tempo possibile.

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Una ricapitalizzazione sottoscritta per il 70% da una società operante nel mondo delle energie rinnovabili. Il restante 30% equamente diviso tra Salvatore Caiata e l’associazione “Potenza 1919”. Tutto nell’ambito di una strategia operativa, che ricomprenderà in maniera convergente anche il discorso relativo alla ristrutturazione dello stadio Viviani, pienamente condivisa e sottoscritta da tutte le parti in causa. Il Gruppo Macchia e gli altri soggetti coinvolti stanno definendo in maniera precisa tutte le sfaccettature della vicenda che rappresenta, dopo gli anni della gestione Caiata, un punto di svolta verso il futuro del calcio a Potenza. In una stagione di rilancio e che dovrà obbligatoriamente procedere di pari passo con un nuovo stadio e con tutto l’indotto che esso saprà muovere, coinvolgendo anche la società di calcio.
Gli incontri, le discussioni, i confronti anche serrati, degli ultimi giorni vedono quindi convergere l’unica volontà comune a tutti: far crescere il Potenza. Le ufficialità si avranno non oltre l’1 giugno, proprio per lanciarsi in maniera adeguata verso le operazioni che porteranno all’iscrizione al campionato e alla fideiussione, vero e proprio cruccio delle scorse ore.
Al momento poco interessano le dinamiche precedenti, quello che deve piacere è il risultato finale. Ed anche le dichiarazioni recenti di Caiata che denunciava un disinteresse generale e una forte preoccupazione per il futuro del Potenza, dichiarazioni che hanno fatto il giro d’Italia, lasciano il tempo che trovano e rientrano nelle dinamiche (condivisibili o no) di una strategia imprenditoriale. L’importante, ripetiamo, è il risultato finale al quale si tende e che, speriamo, possa raggiungersi nel minor tempo possibile.

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Gli incontri, le discussioni, i confronti anche serrati, degli ultimi giorni vedono quindi convergere l’unica volontà comune a tutti: far crescere il Potenza. Le ufficialità si avranno non oltre l’1 giugno, proprio per lanciarsi in maniera adeguata verso le operazioni che porteranno all’iscrizione al campionato e alla fideiussione, vero e proprio cruccio delle scorse ore.
Al momento poco interessano le dinamiche precedenti, quello che deve piacere è il risultato finale. Ed anche le dichiarazioni recenti di Caiata che denunciava un disinteresse generale e una forte preoccupazione per il futuro del Potenza, dichiarazioni che hanno fatto il giro d’Italia, lasciano il tempo che trovano e rientrano nelle dinamiche (condivisibili o no) di una strategia imprenditoriale. L’importante, ripetiamo, è il risultato finale al quale si tende e che, speriamo, possa raggiungersi nel minor tempo possibile.

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