sabato 27 Luglio 2024

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DI ROCCO SABATELLA

Nemmeno a Crotone si riesce ad infrangere il tabù trasferte. Contro i calabresi un’altra preoccupante battuta di arresto che dovrebbe portare a qualche seria riflessione con Lerda che a fine gara dichiara che il Potenza ha giocato la migliore partita esterna della sua gestione. Può essere vero dal suo punto di vista ma intanto è arrivata un’altra sconfitta. Il che significa che non si può contrabbandare una sconfitta che è figlia di una ottima gara. Avremmo condiviso quest’analisi se il Potenza fosse uscito indenne dallo Scida di Crotone. Così non è stato, segnale che non tutto è andato per il verso giusto come vuol far credere Lerda. La nostra analisi è completamente diversa dalla sua e ne spieghiamo i motivi. E’ grave che Lerda abbia detto a fine gara che bisognerà continuare su questa strada. Questa per noi è la strada delle sconfitte e ci stupisce che dalle parole del tecnico piemontese non traspare la minima preoccupazione per una situazione che sta diventando molto critica con il Potenza che scivola, sempre di più , verso il basso.

DISPOSIZIONE TATTICA Continuare a presentarsi in campo con questa impostazione tattica significa solo peccare di tanta presunzione. Ossia credere di potersela giocare ad armi pari, che non sono tanto pari per tante ragioni che illustreremo, con qualsiasi avversario. Adesso è il momento di abbandonare il fioretto e di impugnare la spada per tentare di invertire questo trend molto negativo. Adesso bisogna solo guardarsi le spalle. Per superare questo momento lungo sei giornate di batoste lontano dal Viviani, è inderogabile e necessario giocare fuori casa con un modulo e un atteggiamento molto più prudenti non vergognandosi di fare, all’occorrenza e sottolineo occorrenza, anche le barricate. Aggiungendo che scendere in campo con maggiore prudenza non significa rinunciare a giocare, piuttosto bisognerebbe non concedere troppa libertà agli avversari come sta capitando al Potenza schierato con il 3-4-3. Perché ormai così si sta schierando il Potenza visto che Di Grazia il trequartista non lo ha fatto per niente nelle gare in cui Lerda gli ha affidato, inutilmente, questa mansione. E ripetiamo non per colpa del giocatore che non ha le caratteristiche per fare il trequartista. Tanto è vero che ha agito sempre da punta esterna, ruolo in cui può dare il massimo. Solo Lerda non si è reso conto delle gravi sofferenze patite dalla sua squadra contro il Sorrento, a Benevento, a Picerno, con il Cerignola e ieri a Crotone. Guarda caso, solo a Giugliano, con un 3-5-2 ortodosso, gli avversari hanno avuto zero libertà e in porta hanno tirato solo una volta dentro l’area. ESTERNI E DIFENSORI Non si capisce il motivo per il quale gli esterni di centrocampo debbano essere disposti nella metà campo avversaria a fare non si sa cosa, invece di stare vicini ai colleghi difensori e aiutarli efficacemente nella fase difensiva. Prendiamo ad esempio la gara di ieri con il Crotone. Armini e Verrengia sono andati in difficoltà contro due avversari che li attaccavano perché non hanno potuto beneficiare dell’aiuto di Gyamfi e Pace troppo lontani da loro. Situazione vista in altre gare. Siamo sinceramente stupefatti dalle scelte incoerenti di Lerda quando deve decidere i tre difensori da mandare in campo. A Picerno tre difensori di oltre un metro e novanta per contrastare tre avversari che gli rendevano quasi trenta centimetri e ieri contro Tumminello e Gomez molto fisici ha puntato sui difensori più piccoli presenti in rosa. Per non parlare dell’utilizzo degli attaccanti francamente incomprensibile. Ci ripetiamo. Asencio ma anche Gagliano devono giocare vicini a Caturano e non sulla linea del centrocampo. Non rendono e lasciano sempre solo Caturano a battagliare con i difensori avversari.

VOLPE Domanda generale: ma perché Volpe non gioca dall’inizio? Risposta molto dura di Lerda: “ Se Volpe vuole avere chance di giocare con me, deve cambiare atteggiamento”. Dichiarazioni in totale contrasto con quelle pronunciate dallo stesso Lerda nella conferenza stampa di sabato in cui ha testualmente detto “ Volpe è un bravo ragazzo che ha buone qualità come puntare l’uomo ma deve migliorare nella fase difensiva”. Non sappiamo cosa sia successo tra Lerda e Volpe nel lasso di tempo compreso tra la fine della conferenza stampa e la fine della gara con il Crotone. Se Volpe ha mancato di rispetto all’allenatore, allora quest’ultimo deve essere consequenziale e mettere fuori squadra il giocatore. Senza nascondersi dietro il paravento dell’ipocrisia. Ossia chiudere un occhio o forse tutti e due e mettere in campo Volpe solo perché sa bene che il giocatore gli fornisce un rendimento nettamente superiore ad altri elementi e gli toglie le castagne dal fuoco. E’ successo con il Cerignola e stava succedendo anche ieri a Crotone dove ha accorciato le distanze e ha colpito una clamorosa traversa in precedenza ma stando in campo 34 minuti e ha messo da solo in ambasce la difesa del Crotone. In questo momento, se ci riferiamo all’aspetto tecnico, è l’ elemento di cui non si può fare a meno di schieralo dall’inizio. Ma è un discorso che riguarda anche altri giocatori dell’organico sui quali Lerda ha il dovere di puntare per rendere sicuramente più competitiva la squadra che mette in campo. Fondamentale è saper trarre da loro il massimo utilizzandoli secondo le loro caratteristiche e inserendoli in contesto che prevede il massimo dell’ equilibrio.

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Nemmeno a Crotone si riesce ad infrangere il tabù trasferte. Contro i calabresi un’altra preoccupante battuta di arresto che dovrebbe portare a qualche seria riflessione con Lerda che a fine gara dichiara che il Potenza ha giocato la migliore partita esterna della sua gestione. Può essere vero dal suo punto di vista ma intanto è arrivata un’altra sconfitta. Il che significa che non si può contrabbandare una sconfitta che è figlia di una ottima gara. Avremmo condiviso quest’analisi se il Potenza fosse uscito indenne dallo Scida di Crotone. Così non è stato, segnale che non tutto è andato per il verso giusto come vuol far credere Lerda. La nostra analisi è completamente diversa dalla sua e ne spieghiamo i motivi. E’ grave che Lerda abbia detto a fine gara che bisognerà continuare su questa strada. Questa per noi è la strada delle sconfitte e ci stupisce che dalle parole del tecnico piemontese non traspare la minima preoccupazione per una situazione che sta diventando molto critica con il Potenza che scivola, sempre di più , verso il basso.

DISPOSIZIONE TATTICA Continuare a presentarsi in campo con questa impostazione tattica significa solo peccare di tanta presunzione. Ossia credere di potersela giocare ad armi pari, che non sono tanto pari per tante ragioni che illustreremo, con qualsiasi avversario. Adesso è il momento di abbandonare il fioretto e di impugnare la spada per tentare di invertire questo trend molto negativo. Adesso bisogna solo guardarsi le spalle. Per superare questo momento lungo sei giornate di batoste lontano dal Viviani, è inderogabile e necessario giocare fuori casa con un modulo e un atteggiamento molto più prudenti non vergognandosi di fare, all’occorrenza e sottolineo occorrenza, anche le barricate. Aggiungendo che scendere in campo con maggiore prudenza non significa rinunciare a giocare, piuttosto bisognerebbe non concedere troppa libertà agli avversari come sta capitando al Potenza schierato con il 3-4-3. Perché ormai così si sta schierando il Potenza visto che Di Grazia il trequartista non lo ha fatto per niente nelle gare in cui Lerda gli ha affidato, inutilmente, questa mansione. E ripetiamo non per colpa del giocatore che non ha le caratteristiche per fare il trequartista. Tanto è vero che ha agito sempre da punta esterna, ruolo in cui può dare il massimo. Solo Lerda non si è reso conto delle gravi sofferenze patite dalla sua squadra contro il Sorrento, a Benevento, a Picerno, con il Cerignola e ieri a Crotone. Guarda caso, solo a Giugliano, con un 3-5-2 ortodosso, gli avversari hanno avuto zero libertà e in porta hanno tirato solo una volta dentro l’area. ESTERNI E DIFENSORI Non si capisce il motivo per il quale gli esterni di centrocampo debbano essere disposti nella metà campo avversaria a fare non si sa cosa, invece di stare vicini ai colleghi difensori e aiutarli efficacemente nella fase difensiva. Prendiamo ad esempio la gara di ieri con il Crotone. Armini e Verrengia sono andati in difficoltà contro due avversari che li attaccavano perché non hanno potuto beneficiare dell’aiuto di Gyamfi e Pace troppo lontani da loro. Situazione vista in altre gare. Siamo sinceramente stupefatti dalle scelte incoerenti di Lerda quando deve decidere i tre difensori da mandare in campo. A Picerno tre difensori di oltre un metro e novanta per contrastare tre avversari che gli rendevano quasi trenta centimetri e ieri contro Tumminello e Gomez molto fisici ha puntato sui difensori più piccoli presenti in rosa. Per non parlare dell’utilizzo degli attaccanti francamente incomprensibile. Ci ripetiamo. Asencio ma anche Gagliano devono giocare vicini a Caturano e non sulla linea del centrocampo. Non rendono e lasciano sempre solo Caturano a battagliare con i difensori avversari.

VOLPE Domanda generale: ma perché Volpe non gioca dall’inizio? Risposta molto dura di Lerda: “ Se Volpe vuole avere chance di giocare con me, deve cambiare atteggiamento”. Dichiarazioni in totale contrasto con quelle pronunciate dallo stesso Lerda nella conferenza stampa di sabato in cui ha testualmente detto “ Volpe è un bravo ragazzo che ha buone qualità come puntare l’uomo ma deve migliorare nella fase difensiva”. Non sappiamo cosa sia successo tra Lerda e Volpe nel lasso di tempo compreso tra la fine della conferenza stampa e la fine della gara con il Crotone. Se Volpe ha mancato di rispetto all’allenatore, allora quest’ultimo deve essere consequenziale e mettere fuori squadra il giocatore. Senza nascondersi dietro il paravento dell’ipocrisia. Ossia chiudere un occhio o forse tutti e due e mettere in campo Volpe solo perché sa bene che il giocatore gli fornisce un rendimento nettamente superiore ad altri elementi e gli toglie le castagne dal fuoco. E’ successo con il Cerignola e stava succedendo anche ieri a Crotone dove ha accorciato le distanze e ha colpito una clamorosa traversa in precedenza ma stando in campo 34 minuti e ha messo da solo in ambasce la difesa del Crotone. In questo momento, se ci riferiamo all’aspetto tecnico, è l’ elemento di cui non si può fare a meno di schieralo dall’inizio. Ma è un discorso che riguarda anche altri giocatori dell’organico sui quali Lerda ha il dovere di puntare per rendere sicuramente più competitiva la squadra che mette in campo. Fondamentale è saper trarre da loro il massimo utilizzandoli secondo le loro caratteristiche e inserendoli in contesto che prevede il massimo dell’ equilibrio.

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DISPOSIZIONE TATTICA Continuare a presentarsi in campo con questa impostazione tattica significa solo peccare di tanta presunzione. Ossia credere di potersela giocare ad armi pari, che non sono tanto pari per tante ragioni che illustreremo, con qualsiasi avversario. Adesso è il momento di abbandonare il fioretto e di impugnare la spada per tentare di invertire questo trend molto negativo. Adesso bisogna solo guardarsi le spalle. Per superare questo momento lungo sei giornate di batoste lontano dal Viviani, è inderogabile e necessario giocare fuori casa con un modulo e un atteggiamento molto più prudenti non vergognandosi di fare, all’occorrenza e sottolineo occorrenza, anche le barricate. Aggiungendo che scendere in campo con maggiore prudenza non significa rinunciare a giocare, piuttosto bisognerebbe non concedere troppa libertà agli avversari come sta capitando al Potenza schierato con il 3-4-3. Perché ormai così si sta schierando il Potenza visto che Di Grazia il trequartista non lo ha fatto per niente nelle gare in cui Lerda gli ha affidato, inutilmente, questa mansione. E ripetiamo non per colpa del giocatore che non ha le caratteristiche per fare il trequartista. Tanto è vero che ha agito sempre da punta esterna, ruolo in cui può dare il massimo. Solo Lerda non si è reso conto delle gravi sofferenze patite dalla sua squadra contro il Sorrento, a Benevento, a Picerno, con il Cerignola e ieri a Crotone. Guarda caso, solo a Giugliano, con un 3-5-2 ortodosso, gli avversari hanno avuto zero libertà e in porta hanno tirato solo una volta dentro l’area. ESTERNI E DIFENSORI Non si capisce il motivo per il quale gli esterni di centrocampo debbano essere disposti nella metà campo avversaria a fare non si sa cosa, invece di stare vicini ai colleghi difensori e aiutarli efficacemente nella fase difensiva. Prendiamo ad esempio la gara di ieri con il Crotone. Armini e Verrengia sono andati in difficoltà contro due avversari che li attaccavano perché non hanno potuto beneficiare dell’aiuto di Gyamfi e Pace troppo lontani da loro. Situazione vista in altre gare. Siamo sinceramente stupefatti dalle scelte incoerenti di Lerda quando deve decidere i tre difensori da mandare in campo. A Picerno tre difensori di oltre un metro e novanta per contrastare tre avversari che gli rendevano quasi trenta centimetri e ieri contro Tumminello e Gomez molto fisici ha puntato sui difensori più piccoli presenti in rosa. Per non parlare dell’utilizzo degli attaccanti francamente incomprensibile. Ci ripetiamo. Asencio ma anche Gagliano devono giocare vicini a Caturano e non sulla linea del centrocampo. Non rendono e lasciano sempre solo Caturano a battagliare con i difensori avversari.

VOLPE Domanda generale: ma perché Volpe non gioca dall’inizio? Risposta molto dura di Lerda: “ Se Volpe vuole avere chance di giocare con me, deve cambiare atteggiamento”. Dichiarazioni in totale contrasto con quelle pronunciate dallo stesso Lerda nella conferenza stampa di sabato in cui ha testualmente detto “ Volpe è un bravo ragazzo che ha buone qualità come puntare l’uomo ma deve migliorare nella fase difensiva”. Non sappiamo cosa sia successo tra Lerda e Volpe nel lasso di tempo compreso tra la fine della conferenza stampa e la fine della gara con il Crotone. Se Volpe ha mancato di rispetto all’allenatore, allora quest’ultimo deve essere consequenziale e mettere fuori squadra il giocatore. Senza nascondersi dietro il paravento dell’ipocrisia. Ossia chiudere un occhio o forse tutti e due e mettere in campo Volpe solo perché sa bene che il giocatore gli fornisce un rendimento nettamente superiore ad altri elementi e gli toglie le castagne dal fuoco. E’ successo con il Cerignola e stava succedendo anche ieri a Crotone dove ha accorciato le distanze e ha colpito una clamorosa traversa in precedenza ma stando in campo 34 minuti e ha messo da solo in ambasce la difesa del Crotone. In questo momento, se ci riferiamo all’aspetto tecnico, è l’ elemento di cui non si può fare a meno di schieralo dall’inizio. Ma è un discorso che riguarda anche altri giocatori dell’organico sui quali Lerda ha il dovere di puntare per rendere sicuramente più competitiva la squadra che mette in campo. Fondamentale è saper trarre da loro il massimo utilizzandoli secondo le loro caratteristiche e inserendoli in contesto che prevede il massimo dell’ equilibrio.

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