venerdì 13 Dicembre 2024

Mendicino a TuttoC:” Cerco una squadra che mi valorizzi”
M

Ettore Mendicino, attaccante svincolato e accostato anche al Potenza negli ultimi giorni, è intervenuto ai microfoni di tuttoc.com per parlare del suo futuro e non solo. Queste le sue parole:

Girone C, chi è la favorita?

“Molto schiettamente, la favorita è il Catanzaro. Poi chiaramente poco sotto ci metto anche il Bari e l’Avellino”.

Quale è stato il motivo della separazione con la Paganese?

“Sicuramente per me Pagani ha rappresentato un’opportunità. Venivo da un anno dove non avevo mai giocato, c’erano perplessità sulle mie condizioni fisiche. Per me è stata un’esperienza nuova, ho giocato per la prima volta in una squadra che aveva bisogno di salvarsi, mi trovavo a dover gestire anche il minutaggio. Mi ha formato, prendo tutto che ho visto di buono e lo porto con me. Non c’è stato nessun motivo che ci ha separati. Cerco un’altra soluzione più adatta alle mie esperienze e alle mie caratteristiche”.

Dopo la salvezza ai playout, ora ambizioni ben differenti.

“Quest’anno ha fatto un mercato di spessore. Non sempre i nomi fanno la differenza, dovrà essere bravo Grassadonia a far coincidere il tutto”.

Squadra rivelazione del Girone C?

“Il Monopoli ormai è certezza, quindi dico la Turris, è partita molto bene.

Cosa non funziona nella Serie C di oggi? 

“Non spetta a me dirlo. Avendo oltre 300 partite in questo campionato, vedo sempre meno programmazione. Sono tante le società che hanno un centro di allenamento di proprietà, pochissime hanno uno staff medico adeguato. Sono cose collaterali, ma che aiutano il calciatore. Poi purtroppo il sistema del minutaggio dei giovani non mi troverà mai d’accordo. A Pagani lo scorso anno abbiamo giocate tante partite col minutaggio e nella gara più importante per salvarsi di questi giovani in campo non ce ne era nemmeno uno. Se il giocatore vale, giocherebbe a prescindere. Questi giovani aiutano la sostenibilità delle squadre, quindi capisco perfettamente che sia importante”.

Il tuo futuro.

“Sto valutando tante situazioni. Non vorrei lasciare il professionismo, perchè mi reputo un giocatore che in Serie C, con tutta l’umiltà del mondo potrebbe dare una mano a qualsiasi squadra. La mia carriera lo testimonia, ho giocato sia in squadre di alta classifica che in squadre per salvarsi. So adattarmi a tutto. E’ chiaro che però visto il momento, mi stanno arrivando molte proposte dai dilettanti. Mi sto prendendo del tempo per prendere delle decisioni, cercando il meglio per stesso e non accettando così tanto per. Serve una proposta che possa darmi valore: sia come giocatore che come persone”.

Link:https://m.tuttoc.com/interviste-tc/intervista-tc-mendicino-ho-ancora-tanto-da-dare-294644

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Girone C, chi è la favorita?

“Molto schiettamente, la favorita è il Catanzaro. Poi chiaramente poco sotto ci metto anche il Bari e l’Avellino”.

Quale è stato il motivo della separazione con la Paganese?

“Sicuramente per me Pagani ha rappresentato un’opportunità. Venivo da un anno dove non avevo mai giocato, c’erano perplessità sulle mie condizioni fisiche. Per me è stata un’esperienza nuova, ho giocato per la prima volta in una squadra che aveva bisogno di salvarsi, mi trovavo a dover gestire anche il minutaggio. Mi ha formato, prendo tutto che ho visto di buono e lo porto con me. Non c’è stato nessun motivo che ci ha separati. Cerco un’altra soluzione più adatta alle mie esperienze e alle mie caratteristiche”.

Dopo la salvezza ai playout, ora ambizioni ben differenti.

“Quest’anno ha fatto un mercato di spessore. Non sempre i nomi fanno la differenza, dovrà essere bravo Grassadonia a far coincidere il tutto”.

Squadra rivelazione del Girone C?

“Il Monopoli ormai è certezza, quindi dico la Turris, è partita molto bene.

Cosa non funziona nella Serie C di oggi? 

“Non spetta a me dirlo. Avendo oltre 300 partite in questo campionato, vedo sempre meno programmazione. Sono tante le società che hanno un centro di allenamento di proprietà, pochissime hanno uno staff medico adeguato. Sono cose collaterali, ma che aiutano il calciatore. Poi purtroppo il sistema del minutaggio dei giovani non mi troverà mai d’accordo. A Pagani lo scorso anno abbiamo giocate tante partite col minutaggio e nella gara più importante per salvarsi di questi giovani in campo non ce ne era nemmeno uno. Se il giocatore vale, giocherebbe a prescindere. Questi giovani aiutano la sostenibilità delle squadre, quindi capisco perfettamente che sia importante”.

Il tuo futuro.

“Sto valutando tante situazioni. Non vorrei lasciare il professionismo, perchè mi reputo un giocatore che in Serie C, con tutta l’umiltà del mondo potrebbe dare una mano a qualsiasi squadra. La mia carriera lo testimonia, ho giocato sia in squadre di alta classifica che in squadre per salvarsi. So adattarmi a tutto. E’ chiaro che però visto il momento, mi stanno arrivando molte proposte dai dilettanti. Mi sto prendendo del tempo per prendere delle decisioni, cercando il meglio per stesso e non accettando così tanto per. Serve una proposta che possa darmi valore: sia come giocatore che come persone”.

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“Molto schiettamente, la favorita è il Catanzaro. Poi chiaramente poco sotto ci metto anche il Bari e l’Avellino”.

Quale è stato il motivo della separazione con la Paganese?

“Sicuramente per me Pagani ha rappresentato un’opportunità. Venivo da un anno dove non avevo mai giocato, c’erano perplessità sulle mie condizioni fisiche. Per me è stata un’esperienza nuova, ho giocato per la prima volta in una squadra che aveva bisogno di salvarsi, mi trovavo a dover gestire anche il minutaggio. Mi ha formato, prendo tutto che ho visto di buono e lo porto con me. Non c’è stato nessun motivo che ci ha separati. Cerco un’altra soluzione più adatta alle mie esperienze e alle mie caratteristiche”.

Dopo la salvezza ai playout, ora ambizioni ben differenti.

“Quest’anno ha fatto un mercato di spessore. Non sempre i nomi fanno la differenza, dovrà essere bravo Grassadonia a far coincidere il tutto”.

Squadra rivelazione del Girone C?

“Il Monopoli ormai è certezza, quindi dico la Turris, è partita molto bene.

Cosa non funziona nella Serie C di oggi? 

“Non spetta a me dirlo. Avendo oltre 300 partite in questo campionato, vedo sempre meno programmazione. Sono tante le società che hanno un centro di allenamento di proprietà, pochissime hanno uno staff medico adeguato. Sono cose collaterali, ma che aiutano il calciatore. Poi purtroppo il sistema del minutaggio dei giovani non mi troverà mai d’accordo. A Pagani lo scorso anno abbiamo giocate tante partite col minutaggio e nella gara più importante per salvarsi di questi giovani in campo non ce ne era nemmeno uno. Se il giocatore vale, giocherebbe a prescindere. Questi giovani aiutano la sostenibilità delle squadre, quindi capisco perfettamente che sia importante”.

Il tuo futuro.

“Sto valutando tante situazioni. Non vorrei lasciare il professionismo, perchè mi reputo un giocatore che in Serie C, con tutta l’umiltà del mondo potrebbe dare una mano a qualsiasi squadra. La mia carriera lo testimonia, ho giocato sia in squadre di alta classifica che in squadre per salvarsi. So adattarmi a tutto. E’ chiaro che però visto il momento, mi stanno arrivando molte proposte dai dilettanti. Mi sto prendendo del tempo per prendere delle decisioni, cercando il meglio per stesso e non accettando così tanto per. Serve una proposta che possa darmi valore: sia come giocatore che come persone”.

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