giovedì 10 Ottobre 2024

Raciti, all. Messina: “Ecco cosa è successo a Piovaccari contro il Potenza”
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FONTE: DANIELE STRAFACE – MESSINA SPORTIVA

Su Rtp il tecnico del Messina Ezio Raciti ha commentato il punto strappato con carattere ad Avellino, in una gara che ai punti il Messina avrebbe anche potuto vincere: “Al “Partenio” abbiamo avuto quattro palle gol, con Russo che ha calciato alto, il colpo di testa di Trasciani, Piovaccari che ha segnato nel recupero e Adorante che poteva sbloccare subito la sfida nei primi minuti. Di contro gli irpini oltre al gol segnato da Aloi si sono resi pericolosi solamente con due calci di punizione, su cui è stato bravo Lewandowski“. L’allenatore catanese ha spiegato con dovizia di particolari le scelte operate: “Celic in settimana ha accusato un problema al tendine d’Achille, che lo ha limitato negli allenamenti. Ho pensato che Camilleri con la sua esperienza ci avrebbe dato una mano per arginare Maniero. Angileri ha un baricentro basso e molta mobilità nel passo, lo vedevo adatto per provare a opporsi alla velocità e ai cambi di ritmo di Kanouté. Togliendo nel secondo tempo il filtro centrale operato da Damian ho inserito Trasciani per Camilleri. A destra agiva Rondinella, che ha predisposizione ad attaccare gli spazi e andare al cross dal fondo e ho invertito anche gli esterni d’attacco Russo e Statella. Sono tutti ragazzi pronti per giocare, hanno sempre lavorato con grande disponibilità, persino a Francavilla, dove eravamo in piena emergenza con appena undici effettivi e quattordici assenze. C’è grande professionalità e voglia di lottare per l’obiettivo salvezza”. L’ultima sconfitta casalinga aveva lasciato strascichi per il gol subito nel finale, ma la squadra ha mostrato personalità: “Col Catanzaro eravamo ben coperti e l’amarezza per il ko è tanta. Dopo il nostro pareggio infatti avevamo i centrocampisti a protezione della difesa. Sul gol subito Carillo ha spizzato la palla: poi bisognava attaccare la sfera, non farla cadere vicino l’area di rigore facendoci anticipare. L’errore con avversari così quotati in lizza per vincere il campionato lo paghi a caro prezzo, perché negli altri organici ci sono calciatori di spessore che non ti perdonano il minimo errore. Questo è un discorso complessivo che riguarda anche le gare contro le squadre che lottano per salvarsi. Quando queste si portano in vantaggio i match si complicano notevolmente perché trovare varchi in difese chiuse non è affatto semplice”.Copertina tutta per il “pifferaio” che ha realizzato il secondo gol in maglia giallorossa regalando un punto prezioso alla formazione in lotta per la salvezza: “Col Potenza Piovaccari ha giocato dall’inizio e ha segnato ma si è infortunato procurandosi una lesione. A questo si è aggiunto il Covid e di fatto ha perso un po’ di condizione. Lo abbiamo dovuto recuperare lentamente. La nostra scelta è quella di impiegarlo gradualmente con un utilizzo di trenta-quaranta minuti a sfida. Non possiamo permetterci di perderlo perché riesce a trascinare i ragazzi più giovani e mette la sua esperienza al servizio del gruppo. La stessa cosa è successa a Russo: dopo lo stop per Covid lo stiamo utilizzando con l’intento di fargli ritrovare continuità”.

La rosa è ampia. Raciti ha assicurato che tutti hanno le stesse possibilità di giocare la domenica: “Non abbiamo gerarchie o tattiche predefinite. Adorante in Campania ha speso tanto, sacrificandosi da prima punta: appena si è stancato ho messo Busatto in coppia con Piovaccari. Il ragazzo è entrato con la giusta attitudine, ha pressato alto i loro portatori di palla e ha dato una mano anche nell’azione del gol, però non c’è nulla di predefinito perché il calcio molto spesso propone situazioni impronosticabili”. Attenta disamina rivolta al ruolo del portiere che spesso non è stato esente da critiche. Il reparto è molto affollato ma il tecnico spiega con chiarezza perché il punto di riferimento rimane sempre l’ex Teramo: “Al mio esordio contro il Catania ha giocato Lewandowski e mi sono accorto subito di aver trovato un ragazzo moralmente a pezzi. Con Francavilla e Paganese ho deciso di non farlo giocare, unicamente per permettergli di recuperare autostima. Ha sempre lavorato sodo, nel tempo lo abbiamo recuperato. Gli errori in un campionato ci stanno ma bisogna considerare anche tutte le volte che ha fatto bene. Caruso è arrivato per alzare la competizione nel ruolo, considerato che anche Fusco fa parte del nostro reparto. Sono tre bravi portieri ma per esperienza e condizione Lewandowski dà assoluta garanzia al nostro staff tecnico ed è pienamente funzionale al progetto. Caruso recentemente è stato male, ha perso tre settimane di allenamenti e sta faticando a ritrovare la condizione anche per via della sua struttura corporea. Inoltre non va dimenticato che Lewandowski è anche diffidato, per cui ogni valutazione va presa considerando la massima disponibilità degli altri compagni di reparto”. Dopo il Covid adesso lo spauracchio è rappresentato dalle squalifiche. Dieci calciatori in diffida sono un fardello pesante ma l’ex allenatore della Primavera non si scompone: “Giocando ogni tre giorni spremevamo sempre gli stessi e alla fine lo pagavamo perché uscivamo sempre malconci e stanchi: non è stato un bel periodo. Adesso il rischio è rappresentato dai dieci diffidati: lo sappiamo ma noi non possiamo giocare senza un’alta intensità e agonismo. È un rischio calcolato quello di perdere qualche diffidato ma abbiamo le alternative e non cambiamo il nostro modo di giocare. Il primo obiettivo è il risultato, poi se ci saranno strascichi con squalifiche li potremo anche accettare”.

La società è chiamata nel prossimo futuro ad alzare ulteriormente le ambizioni ma serve il supporto della città: “Spero che in un futuro prossimo dopo questa agognata salvezza la società possa progettare un futuro ancora più ambizioso perché la piazza e l’intera regione meritano alti traguardi. La squadra è un bene dei tifosi e tutti noi dobbiamo dare il massimo considerato che ormai mancano solo cinque battaglie. Dobbiamo restare uniti, poi tireremo le somme. Non vogliamo mortificare una città che merita ben altro”. Il prossimo delicato match casalingo con il Latina appare un crocevia determinante per la salvezza: “Mi attendo un match difficile, dall’elevato peso emotivo. Bisognerà gestire il quadro. Serviranno giocatori capaci e penso a Rizzo, che ci regala equilibrio ed esperienza anche quando si relaziona con arbitri e avversari, è il nostro leader indiscusso. Morelli ha tanta esperienza e dopo aver riposato nelle ultime tre partite ha recuperato una migliore condizione dopo aver giocato più partite in un breve arco temporale. Avere in campo giocatori di esperienza è un piacere anche perché il momento della stagione è troppo delicata e non possiamo fare esperimenti o attendere calciatori alla ricerca della migliore condizione.”

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Su Rtp il tecnico del Messina Ezio Raciti ha commentato il punto strappato con carattere ad Avellino, in una gara che ai punti il Messina avrebbe anche potuto vincere: “Al “Partenio” abbiamo avuto quattro palle gol, con Russo che ha calciato alto, il colpo di testa di Trasciani, Piovaccari che ha segnato nel recupero e Adorante che poteva sbloccare subito la sfida nei primi minuti. Di contro gli irpini oltre al gol segnato da Aloi si sono resi pericolosi solamente con due calci di punizione, su cui è stato bravo Lewandowski“. L’allenatore catanese ha spiegato con dovizia di particolari le scelte operate: “Celic in settimana ha accusato un problema al tendine d’Achille, che lo ha limitato negli allenamenti. Ho pensato che Camilleri con la sua esperienza ci avrebbe dato una mano per arginare Maniero. Angileri ha un baricentro basso e molta mobilità nel passo, lo vedevo adatto per provare a opporsi alla velocità e ai cambi di ritmo di Kanouté. Togliendo nel secondo tempo il filtro centrale operato da Damian ho inserito Trasciani per Camilleri. A destra agiva Rondinella, che ha predisposizione ad attaccare gli spazi e andare al cross dal fondo e ho invertito anche gli esterni d’attacco Russo e Statella. Sono tutti ragazzi pronti per giocare, hanno sempre lavorato con grande disponibilità, persino a Francavilla, dove eravamo in piena emergenza con appena undici effettivi e quattordici assenze. C’è grande professionalità e voglia di lottare per l’obiettivo salvezza”. L’ultima sconfitta casalinga aveva lasciato strascichi per il gol subito nel finale, ma la squadra ha mostrato personalità: “Col Catanzaro eravamo ben coperti e l’amarezza per il ko è tanta. Dopo il nostro pareggio infatti avevamo i centrocampisti a protezione della difesa. Sul gol subito Carillo ha spizzato la palla: poi bisognava attaccare la sfera, non farla cadere vicino l’area di rigore facendoci anticipare. L’errore con avversari così quotati in lizza per vincere il campionato lo paghi a caro prezzo, perché negli altri organici ci sono calciatori di spessore che non ti perdonano il minimo errore. Questo è un discorso complessivo che riguarda anche le gare contro le squadre che lottano per salvarsi. Quando queste si portano in vantaggio i match si complicano notevolmente perché trovare varchi in difese chiuse non è affatto semplice”.Copertina tutta per il “pifferaio” che ha realizzato il secondo gol in maglia giallorossa regalando un punto prezioso alla formazione in lotta per la salvezza: “Col Potenza Piovaccari ha giocato dall’inizio e ha segnato ma si è infortunato procurandosi una lesione. A questo si è aggiunto il Covid e di fatto ha perso un po’ di condizione. Lo abbiamo dovuto recuperare lentamente. La nostra scelta è quella di impiegarlo gradualmente con un utilizzo di trenta-quaranta minuti a sfida. Non possiamo permetterci di perderlo perché riesce a trascinare i ragazzi più giovani e mette la sua esperienza al servizio del gruppo. La stessa cosa è successa a Russo: dopo lo stop per Covid lo stiamo utilizzando con l’intento di fargli ritrovare continuità”.

La rosa è ampia. Raciti ha assicurato che tutti hanno le stesse possibilità di giocare la domenica: “Non abbiamo gerarchie o tattiche predefinite. Adorante in Campania ha speso tanto, sacrificandosi da prima punta: appena si è stancato ho messo Busatto in coppia con Piovaccari. Il ragazzo è entrato con la giusta attitudine, ha pressato alto i loro portatori di palla e ha dato una mano anche nell’azione del gol, però non c’è nulla di predefinito perché il calcio molto spesso propone situazioni impronosticabili”. Attenta disamina rivolta al ruolo del portiere che spesso non è stato esente da critiche. Il reparto è molto affollato ma il tecnico spiega con chiarezza perché il punto di riferimento rimane sempre l’ex Teramo: “Al mio esordio contro il Catania ha giocato Lewandowski e mi sono accorto subito di aver trovato un ragazzo moralmente a pezzi. Con Francavilla e Paganese ho deciso di non farlo giocare, unicamente per permettergli di recuperare autostima. Ha sempre lavorato sodo, nel tempo lo abbiamo recuperato. Gli errori in un campionato ci stanno ma bisogna considerare anche tutte le volte che ha fatto bene. Caruso è arrivato per alzare la competizione nel ruolo, considerato che anche Fusco fa parte del nostro reparto. Sono tre bravi portieri ma per esperienza e condizione Lewandowski dà assoluta garanzia al nostro staff tecnico ed è pienamente funzionale al progetto. Caruso recentemente è stato male, ha perso tre settimane di allenamenti e sta faticando a ritrovare la condizione anche per via della sua struttura corporea. Inoltre non va dimenticato che Lewandowski è anche diffidato, per cui ogni valutazione va presa considerando la massima disponibilità degli altri compagni di reparto”. Dopo il Covid adesso lo spauracchio è rappresentato dalle squalifiche. Dieci calciatori in diffida sono un fardello pesante ma l’ex allenatore della Primavera non si scompone: “Giocando ogni tre giorni spremevamo sempre gli stessi e alla fine lo pagavamo perché uscivamo sempre malconci e stanchi: non è stato un bel periodo. Adesso il rischio è rappresentato dai dieci diffidati: lo sappiamo ma noi non possiamo giocare senza un’alta intensità e agonismo. È un rischio calcolato quello di perdere qualche diffidato ma abbiamo le alternative e non cambiamo il nostro modo di giocare. Il primo obiettivo è il risultato, poi se ci saranno strascichi con squalifiche li potremo anche accettare”.

La società è chiamata nel prossimo futuro ad alzare ulteriormente le ambizioni ma serve il supporto della città: “Spero che in un futuro prossimo dopo questa agognata salvezza la società possa progettare un futuro ancora più ambizioso perché la piazza e l’intera regione meritano alti traguardi. La squadra è un bene dei tifosi e tutti noi dobbiamo dare il massimo considerato che ormai mancano solo cinque battaglie. Dobbiamo restare uniti, poi tireremo le somme. Non vogliamo mortificare una città che merita ben altro”. Il prossimo delicato match casalingo con il Latina appare un crocevia determinante per la salvezza: “Mi attendo un match difficile, dall’elevato peso emotivo. Bisognerà gestire il quadro. Serviranno giocatori capaci e penso a Rizzo, che ci regala equilibrio ed esperienza anche quando si relaziona con arbitri e avversari, è il nostro leader indiscusso. Morelli ha tanta esperienza e dopo aver riposato nelle ultime tre partite ha recuperato una migliore condizione dopo aver giocato più partite in un breve arco temporale. Avere in campo giocatori di esperienza è un piacere anche perché il momento della stagione è troppo delicata e non possiamo fare esperimenti o attendere calciatori alla ricerca della migliore condizione.”

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La rosa è ampia. Raciti ha assicurato che tutti hanno le stesse possibilità di giocare la domenica: “Non abbiamo gerarchie o tattiche predefinite. Adorante in Campania ha speso tanto, sacrificandosi da prima punta: appena si è stancato ho messo Busatto in coppia con Piovaccari. Il ragazzo è entrato con la giusta attitudine, ha pressato alto i loro portatori di palla e ha dato una mano anche nell’azione del gol, però non c’è nulla di predefinito perché il calcio molto spesso propone situazioni impronosticabili”. Attenta disamina rivolta al ruolo del portiere che spesso non è stato esente da critiche. Il reparto è molto affollato ma il tecnico spiega con chiarezza perché il punto di riferimento rimane sempre l’ex Teramo: “Al mio esordio contro il Catania ha giocato Lewandowski e mi sono accorto subito di aver trovato un ragazzo moralmente a pezzi. Con Francavilla e Paganese ho deciso di non farlo giocare, unicamente per permettergli di recuperare autostima. Ha sempre lavorato sodo, nel tempo lo abbiamo recuperato. Gli errori in un campionato ci stanno ma bisogna considerare anche tutte le volte che ha fatto bene. Caruso è arrivato per alzare la competizione nel ruolo, considerato che anche Fusco fa parte del nostro reparto. Sono tre bravi portieri ma per esperienza e condizione Lewandowski dà assoluta garanzia al nostro staff tecnico ed è pienamente funzionale al progetto. Caruso recentemente è stato male, ha perso tre settimane di allenamenti e sta faticando a ritrovare la condizione anche per via della sua struttura corporea. Inoltre non va dimenticato che Lewandowski è anche diffidato, per cui ogni valutazione va presa considerando la massima disponibilità degli altri compagni di reparto”. Dopo il Covid adesso lo spauracchio è rappresentato dalle squalifiche. Dieci calciatori in diffida sono un fardello pesante ma l’ex allenatore della Primavera non si scompone: “Giocando ogni tre giorni spremevamo sempre gli stessi e alla fine lo pagavamo perché uscivamo sempre malconci e stanchi: non è stato un bel periodo. Adesso il rischio è rappresentato dai dieci diffidati: lo sappiamo ma noi non possiamo giocare senza un’alta intensità e agonismo. È un rischio calcolato quello di perdere qualche diffidato ma abbiamo le alternative e non cambiamo il nostro modo di giocare. Il primo obiettivo è il risultato, poi se ci saranno strascichi con squalifiche li potremo anche accettare”.

La società è chiamata nel prossimo futuro ad alzare ulteriormente le ambizioni ma serve il supporto della città: “Spero che in un futuro prossimo dopo questa agognata salvezza la società possa progettare un futuro ancora più ambizioso perché la piazza e l’intera regione meritano alti traguardi. La squadra è un bene dei tifosi e tutti noi dobbiamo dare il massimo considerato che ormai mancano solo cinque battaglie. Dobbiamo restare uniti, poi tireremo le somme. Non vogliamo mortificare una città che merita ben altro”. Il prossimo delicato match casalingo con il Latina appare un crocevia determinante per la salvezza: “Mi attendo un match difficile, dall’elevato peso emotivo. Bisognerà gestire il quadro. Serviranno giocatori capaci e penso a Rizzo, che ci regala equilibrio ed esperienza anche quando si relaziona con arbitri e avversari, è il nostro leader indiscusso. Morelli ha tanta esperienza e dopo aver riposato nelle ultime tre partite ha recuperato una migliore condizione dopo aver giocato più partite in un breve arco temporale. Avere in campo giocatori di esperienza è un piacere anche perché il momento della stagione è troppo delicata e non possiamo fare esperimenti o attendere calciatori alla ricerca della migliore condizione.”

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