venerdì 26 Aprile 2024
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Area Scouting e sostenibilità i punti cardine del nuovo Benevento
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Fonte: Ottopagine

Benevento è reduce da un risultato sportivo amarissimo, ma la reattività del presidente Vigorito ha permesso di guardare subito al futuro con ottimismo. Probabilmente ci si renderà pienamente conto di essere in serie C con l’approsimmarsi della nuova stagione, quando il sodalizio sannita non prenderà parte alla cerimonia del calendario o sarà costretto a guardare da spettatore disinteressato le prime partite di Coppa Italia. Ma si va avanti. Il calcio è un continuo alternarsi di campionati. “C’è sempre un’altra stagione” diceva Nick Horby nel suo famosissimo libro Febbre a 90, dove racconta la sviscerata passione per l’Arsenal. Ecco, lo sport offre sempre una nuova opportunità dopo risultati deludenti. 

Le basi del nuovo Benevento 

Tra le retrocesse, il Benevento è sicuramente la più attiva. Vigorito non ha perso tempo a ingaggiare Carli, definendo poi il nome del nuovo allenatore. Non si è indugiato sulla costruzione dell’area scouting, con la presenza di personaggi che di calcio se ne intendono come Innocenti e Agostinelli. Insomma, si stanno ponendo le basi del nuovo Benevento, anche se adesso bisognerà risolvere il grande tarlo dei contratti di quei calciatori che sono ormai fuori dal progetto tecnico giallorosso, ma legati mani e piedi a questa società grazie agli accordi sottoscritti negli anni scorsi. “Siamo sicuri che cinque calciatori dovranno andare via”, parole al miele quelle pronunciate da Carli in conferenza stampa, accolte con favore dei tifosi che, per tutta sincerità, non vorrebbe vedere più neanche un elemento tra quelli che hanno spedito il Benevento in serie C. 

Perché incuriosisce il progetto di Vigorito 

Il nuovo progetto di Vigorito è ben chiaro e incuriosisce parecchio. In 17 anni, il Benevento ha sempre fatto la voce grossa in sede di mercato. Tanto per intenderci, da neopromossa in C1 nel 2008 si tolse lo sfizio di acquistare Felice Evacuo dal Frosinone per oltre un milione di euro. Un leit motiv costante che ha visto Vigorito spendere tantissimo per portare la Strega dove non era mai stata, fino a conquistare per ben due volte la serie A che, a pensarci bene, rappresenta ancora oggi un qualcosa di assurdo (nel senso buono, ovviamente) per questa realtà. Perché questo progetto incuriosisce? Il Benevento non è quasi mai riuscito a ottenere profitti sui calciatori. Gli esempi sono sporadici, ma si è sempre fatto fatica a generare plusvalenze. Anzi, spesso e volentieri i calciatori si sono persi a parametro zero. Vigorito ha dovuto fare i conti con società che, consapevoli della propria disponibilità economica, hanno sempre sparato al rialzo per la cessione di un atleta, così come proponevano allo stesso tempo cifre irrisorie per l’acquisto di un calciatore giallorosso. Poi è chiaro, i vari direttori sportivi non sono riusciti nell’intento. Foggia ha avuto delle intuizioni interessanti, ma ha preso anche delle cantonate incredibili che sono costate un occhio della testa alla società, tra l’altro qualcuna abbastanza recente. 

Il progetto sostenibile 

Vigorito vuole dare vita a un progetto sostenibile, come l’energia che produce. Sarà aiutato da Carli che un simile capolavoro l’ha realizzato a Empoli. Quindi a cosa punterà il Benevento? Ingaggiare giovani talenti, ottenere risultati positivi sul campo e poi venderli alle società di categoria superiore? O crescerseli in casa, sfruttando le potenzialità del settore giovanile? Sono strade interessanti, l’una non esclude l’altra, anche se non mancheranno calciatori con più esperienza in rosa. “Non esistono giovani o vecchi, esistono calciatori di qualità”, ha affermato Carli. La serie C è un mondo in cui i guadagni sono ridotti a zero, molto distante dai milioni della cadetteria, dove comunque gli introiti sono irrisori ma permettono alle squadre con una minore disponibilità di sopravvivere. Vigorito vuole la strada della linea verde, del “con poco si fa tutto“, mostrando un volto inedito ma allo stesso tempo necessario per permettere a una squadra di provincia di poter tornare grande. Si tenta la scalata con le idee e con la progettualità, non con la sola forza economica che permette di sbaragliare la concorrenza ma che poi ti porta a calciatori strapagati che ti fanno retrocedere. È una strada che desta tanta curiosità sulle strategie che ci saranno in sede di mercato. Di sicuro sarà importante una buona dose di pazienza da parte di tutto l’ambiente: Andreoletti e i suoi ragazzi dovranno essere supportati in questa nuova esperienza dove non mancheranno le difficoltà, ma la forza e la volontà di riemergere dovranno essere superiori a tutto

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