Vi é mai capitato di giocare a qualche videogioco e a un certo punto della partita, che pensavate di poter fare vostra, ed invece state maledettamente e meritatamente perdendo? Che avete fatto? Dite la verità. Avete spento e ricominciato. Ci avete riprovato.
Ecco, appunto, tasto reset e niente più. Si riparte, si ricomincia. E questo, a mio avviso, si può fare dopo la scivolata di Trapani che non può essere che ascritta, appunto, a un semplice incidente su un percorso assolutamente decoroso fino ad oggi. Sarebbe ingiusto buttare tutto a mare e rinnegare quanto di interessante e costruttivo una squadra buona (non forte, come probabilmente troppo spesso mister De Giorgio continua a sottolineare) con alcune individualità di grosso calibro ha fatto finora, ripartendo dal punto molto basso toccato l’anno scorso. Io personalmente non mi iscrivo a questo nuovo club di chi aspettava solo il momento giusto per pronunciare durissime “orazioni funebri”.
Io oggi sono di parere opposto, anche se non dimentico quanto ho sottolineato molto spesso, soprattutto ad inizio stagione, quando era chiarissimo a tutti che le lacune in difesa c’erano ed erano evidenti. De Giorgio ci ha lavorato, ha avuto bisogno di tempo, ma era riuscito a trovare i giusti correttivi, al punto da non volere alcun rinforzo in difesa, unico reparto in cui effettivamente serviva qualcosa. Da due partite a questa parte – e sarebbe stupido non ammetterselo – sono tornati ad aver ragione gli altri.
Il concetto che mi passa per la testa è questo, quindi: gruppo normale con qualche individualità di peso, e non mi sono scandalizzato oltremodo a pensare che contro un Trapani forte (solo i tre di centrocampo valgono economicamente quanto almeno nove undicesimi del Potenza) se quelle individualità vengono meno tutte insieme, puoi perdere. E se all’improvviso torna la banda del buco, allora qualche problema potrebbe esserci. E c’è stato qualche problema, ma non ne faccio un dramma. Sottolineo esclusivamente che la competenza per migliorarsi c’era e c’è (possiamo dire che Siatounis e Petrungaro, sostituendo Firenze e Rossetti, no ci hanno migliorato?), che il Potenza giustamente ha iniziato a programmare il suo futuro tecnico, ma che per questa stagione la squadra è rimasta incompleta. Alla fine della giostra questa è l’unica cosa di cui mi dispiaccio. Non certo di aver perso a Trapani. Sarebbe potuto andare benissimo, si era aggiustato il tiro, ma siamo di nuovo scivolati. Nessun dramma, tasto reset e proviamo a riaccendere il divertimento.