Siamo alle solite. Se al Potenza non bastano due gol di vantaggio per portare a casa i tre punti e se si continua a subire troppi gol, qualche problema sicuramente sussiste e va eliminato al più presto se non si vuole ripetere il cammino disastroso, sotto l’aspetto difensivo, della stagione scorsa. E il rammarico per la mancata vittoria aumenta ancora di più se domini in lungo e in largo gli avversari per oltre una settantina di minuti, mostri calcio offensivo e difensivo di grande fattura, vai al doppio vantaggio e sprechi altre opportunità per chiudere definitivamente la partita. Ma la condotta di gara dell’ultimo quarto d’ora finale che favorisce la clamorosa rimonta dell’Altamura che era sembrata un agnello tra le fauci del lupo vanifica purtroppo tutto quello che di ottimo era stato fatto per gran parte della partita e che fa assomigliare il 2 a 2 finale ad una sconfitta. A fine gara De Giorgio ha parlato di una squadra superficiale, ancora non matura, che ha bisogno di aumentare esperienza, di usare furbizia quando ci sono pochi minuti da gestire al meglio per non buttare alle ortiche il successo. Secondo lui la squadra deve fare ancora il salto di qualità e diventare più matura per evitare le continue sofferenze che stanno caratterizzando anche questa stagione. E’ la seconda volta che l’allenatore rossoblù muove questi rilievi alla squadra. Era già successo dopo il ko di Siracusa. De Giorgio ha ragione quando pretende che la squadra faccia il salto di qualità e diventi capace di non disperdere vantaggi che sono oltremodo rassicuranti, ma con altrettanta franchezza dobbiamo dire che la sua analisi su esperienza, maturità, furbizia debba riguardare anche lui e non solo la squadra.
LE SCELTE A PARTITA IN CORSO
Nessuno mette in discussione i meriti di De Giorgio sull’atteggiamento e la condotta di gara messa in atto dalla sua squadra per oltre settanta minuti. Ma a favorire la rimonta dei pugliesi ci sono anche alcune sue scelte che non hanno per niente convinto. Passi per la sostituzione di Castorani da addebitare, secondo il nostro parere, più alla stanchezza che all’ammonizione subita alla fine del primo tempo, decisamente sbagliata è stato l’avvicendamento di Siatounis che poteva continuare a giocare anche se era ammonito. Di giocatori, con il fardello del giallo, che rimangono in campo ci sono esempi in quantità. Al posto del greco è entrato Bachini che è andato a comporre la difesa a cinque. Questa mossa ha, invece, fatto venire meno l’equilibrio in mezzo al campo perché De Marco non ha le caratteristiche fisiche di Siatounis e Castorani e ieri è entrato molto male in partita. Al punto che il Potenza si è abbassato troppo e l’Altamura ha avuto campo libero nel portarsi nella metà campo dei lucani. Non sarebbe stato meglio, se proprio Siatounis doveva uscire, mettere dentro Ghisolfi invece di Bachini e cercare di frenare i pugliesi a metà campo con tre centrocampisti invece di due e non farli arrivare troppo facilmente vicino all’area? Semmai l’ingresso di Bachini poteva essere rimandato di qualche minuto togliendo uno dei tre attaccanti. In questo modo facendo conservare alla squadra l’equilibrio per non far ricadere il peso dei tentativi dell’Altamura solo sulla difesa. In pratica il Potenza ha giocato con un attaccante, nella fattispecie D’Auria, adattato come mezzala per circa 20 minuti. Fino al minuto 85 quando è entrato Ghisolfi, al posto di D’Auria, a frittata già fatta per metà. E si capisce bene che un attaccante non può offrire un rendimento efficace in zone del campo a lui non familiari, come ha creduto De Giorgio. Incomprensibile anche la sostituzione di Petrungaro che stava, peraltro, giocando bene e non appariva per niente stanco, con un evanescente Bruschi.
POCHI 12 PUNTI CONQUISTATI FINORA
A scanso di equivoci diciamo subito un’altra verità sacrosanta: per una squadra che gioca insieme da oltre un anno e che anche in queste prime otto giornate ha presentato stabilmente solo un paio di elementi nuovi, ossia Camigliano e uno tra Balzano e Rocchetti per Burgio ceduto al Bari oltre a tre presenze di Adjapong poi infortunato, aver raccolto solo 12 punti, ossia la metà di quelli in palio, non è un bottino soddisfacente. Specialmente in trasferta dove il Potenza ha raccolto solo quattro punti e nelle ultime tre gare solo il punto di ieri ad Altamura. Nonostante un anno di esperienza in più, il Potenza ha conquistato due punti in meno rispetto alle prime otto gare del campionato scorso. E si badi bene, bottino raccolto contro avversari più che alla portata del Potenza, ad eccezione del Crotone che indubbiamente può essere considerato su un gradino più alto rispetto ai lucani. E’ un dato che deve far riflettere come le affermazioni di De Giorgio di ieri che la squadra non è ancora matura e deve fare il salto di qualità. Un campionato intero, quello dello scorso anno, avrebbe dovuto portare benefici alla squadra proprio sul piano dell’esperienza, della maturità, della furbizia e della migliore gestione delle partite. E purtroppo in questo inizio di campionato questi miglioramenti non si sono ancora visti. Di chi la colpa? Basta con le favole raccontate che gli avversari incontrati finora sono forti, difficili da superare e che nel girone C ogni gara non è per niente scontata.
MERCATO ESTIVO
Una riflessione accurata merita anche la campagna di rafforzamento effettuata tra luglio e agosto scorsi. Dei nuovi ha giocato in pianta stabile sette gare su otto solo Camigliano, Adjapong potenziale titolare in campo solo tre partite prima dell’infortunio e a sinistra dopo una gara a Giugliano di Burgio, Balzano e Rocchetti si sono divisi sei partite con il secondo che da domenica con l’Atalanta è diventato titolare. Degli altri nuovi Anatriello in sette gare non ha mai segnato ed è stato accantonato, Maisto ha fallito la prova da titolare a Siracusa, De Marco ha accumulato solo spezzoni di partita, Bura ha giocato solo a Siracusa e infine Bruschi utilizzato sempre a partita in corso e a Siracusa dall’inizio non è stato per niente determinante. Per dire che i nuovi, ad eccezione di Camigliano sempre in campo e tutto sommato con prove positive, non hanno dato il contributo determinante che il direttore sportivo De Vito e il tecnico De Giorgio si aspettavano da loro. Pesa e moltissimo nell’economia del rendimento del Potenza l’assenza prolungata, per infortunio, di Schimmenti che avrebbe fatto comodo nelle rotazioni offensive di De Giorgio, come mancano i gol di Anatriello e Selleri che hanno preso il posto di Caturano. Meno male che D’Auria dall’inizio e Petrungaro un po’ più tardi si siano caricati sulle spalle, insieme ai centrocampisti, il peso delle finalizzazioni in zona gol che hanno permesso al Potenza di conquistare tre vittorie e tre pareggi. 12 punti finora che non sono in linea con i programmi della società che prevedono il miglioramento del settimo posto dello scorso campionato. La società ha dato carta bianca a De Vito e De Giorgio per migliorare le deficienze dell’organico emerse la stagione scorsa e finora i nuovi, complessivamente, hanno deluso. Scelte sbagliate, inserimento non ancora completato al meglio negli schemi, non eccelsa qualità dei nuovi che costringono De Giorgio ad avere fiducia dei riconfermati? Non sappiamo dove sta la verità e quindi è necessario aspettare. Possiamo confermare quanto detto qualche tempo fa: un errore è stato commesso nel momento in cui, quando Caturano è stato ceduto al Catania, non è stato ingaggiato un attaccante centrale come alternativa ad Anatriello e si è puntato sull’arrivo di Bruschi che è un esterno e che ha fatto arrivare la batteria degli attaccanti esterni a ben sei unità per soli due posti. Gennaio è ancora lontano quasi tre mesi per pensare a qualche rimedio. Adesso dovrà essere De Giorgio ad accelerare e facilitare l’inserimento di tutti i nuovi per poi tirare le somme a tempo debito





